MOSTRE d'AUTUNNO GUBBIO 2017
- Le 3 vincitrici -
Hamida Sager (Libia) Prima Classificata
Maura Salsi Seconda Classificata
Roberta Bizzarri Terza Classificata








_______________
X Rassegna Internazionale
"Premio Targa d'Oro Città di Gubbio 2015"































Al Museo Diocesano di Gubbio Premiato Salvatore Belcastro
Ultimo aggiornamento: Domenica
Inaugurata lo scorso 6 Dicembre, nell’ambito di Arte itinerante V edizione, presso l’incantevole sede del Museo Diocesano di Gubbio, giunge al momento della premiazione ufficiale. Si è svolta domenica 27 dicembre proprio al Museo Diocesano, la premiazione del vincitore della rassegna. Gli artisti in gara erano: Ana Alexandrina (Brasile), Anastasi Katia (Italia), Bariviera Adelina (Italia...), Belcastro Salvatore (Italia), Boybekov Anorkul (Uzbekistan), Ciciriello Domenico (Italia), Steffie Dumortier (Belgio), Fausto Ercolani (Italia), Figueroa Travieso (Cuba), Karimov Tohir (Uzbekistan), Munteanu Leyla A. (Canada), Paolizzi Antonia (Italia), Randazzo Carmelo (Italia), Elena Ryhzykh (Ucraina), Sager Hamida (Libia), Sarr Mor (Senegal), Claudio Sireci (Italia), Todesco Ferdinando (Italia), Davron Toshev (Uzbekistan), Zulla Ciardello Anna (Italia). La Giuria composta dalla Dottoressa Catia Monacelli (Presidente Giuria), Dottoressa Elisa Polidori, Dottoressa Ivana Baldinelli, Dottor Augusto Medici e Maestro Arnaldo Pauselli (Ideatore della Rassegna), si è pronunciata per decretare il vincitore della prestigiosa Targa d'Oro, facendo arrivare al primo posto Salvatore Belcastro, al secondo posto Hamida Sager e terzo classificato il cubano Cryodris. Si ricordano inoltre le opere fuori concorso del giovane artista eugubino Alessio Fiorucci, che ha esposto alcuni suoi pezzi come ospite esterno della rassegna.
__________________________
TARGA d'ORO CITTA' di GUBBIO 2014

Deborah Coli - Vincitrice della Targa d'Oro Gubbio 2014








"Si è svolta, presso gli Arconi del Palazzo dei Consoli, dall'1 al 19 Aprile, la IX Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea "Premio Targa d'Oro Città di Gubbio 2014".
Hanno partecipato al concorso Artisti da 16 Paesi del Mondo:
Ana Alexandrina (Brasile)
Yassir Ameen (Giordania)
Katia Anastasi
Maristella Angeli
Simeon Bailey (UK)
Pierino Bei
Salvatore Belcastro
Cettina Callari
Domenico Ciciriello
Deborah Coli
Jozef Coudijzer (Belgio)
Paolo Da San Lorenzo
Simone Dechamps (Belgio)
Yaroslava Emelyanova (Uzbekistan)
Constance Grayson (USA)
Mihai Grosu (Germania)
Mendes Hélder (Portogallo)
Gianluca Merli
Lee Mi Sun (Korea)
Leyla Aysel Munteanu (Canada)
Domenico Nodari
Francesca Panico
Mattia Pierini
Hamida Sager (Libia)
Dudi Sakti (Indonesia)
Mihaela Schiopu (Romania)
Claudio Sireci
Garry Titterton (UK)
Marco Valdarchi
Adrie Van De Nieuwenhof (Olanda)
Ospite d'Onore della Manifestazione: La Professoressa Breda Catherine Ennis (Irlanda), Pittrice e Docente all'Università Americana di Roma.
Interventi: Dottor Raoul Caldarelli (in rappresentanza del Comune di Gubbio), Dottor Lorenzo Fattori e Professor Roberto Volpi.
La Rassegna ideata dal Maestro Arnaldo Pauselli nel 2006, è Patrocinata dal Comune di Gubbio e organizzata e curata dall'Ingegnere Matilde Orsini Presidente NautArtis - Associazione Culturale Internazionale Gubbio.
La Giuria del concorso capitanata dalla Dottoressa Catia Monacelli, si è riunita Sabato 29 Marzo alle ore 10 e ha decretato Vincitrice della Targa d'Oro l'Artista Pesarese Deborah Coli con l'opera "Nuovo giorno".
Fuori Concorso saranno esposte opere dei Maestri d'Arte: Alvaro Caponi, Arnaldo Pauselli, Osvaldo Petricciuolo e Ezio Tambini; le Ceramiste: Irina Glushkova (Russia) e Cristel Wienands (Germania), gli Scultori: Guerrino Pauselli e Marsilio Pianosi."
IX RASSEGNA INTERNAZIONALE di ARTE PITTORICA
“PREMIO TARGA D’ORO CITTÀ di GUBBIO – 2014”
Dall'1 al 18 Aprile
presso gli Arconi del Palazzo dei Consoli - Via Baldassini
Ospite d'Onore: Breda Catherine Ennis (Irl)
Promotori
- Comune di Gubbio
- NautArtis, Associazione Culturale Gubbio
Giuria del premio
- Presidente: Gilberto Madioni
- Aida Abdullaeva (Uzb)
- Oliviero Gessaroli
- Catia Monacelli
- Beatrice Westphal (Ger)
- Fulvio Paci
- Ettore Sannipoli
Segreteria organizzativa
- Matilde Orsini
Presentazione a Cura di: Lorenzo Fattori
________________________________________
2013

VIII RASSEGNA INTERNAZIONALE DI ARTE PITTORICA CONTEMPORANEA
“PREMIO TARGA D’ORO CITTÀ DI GUBBIO – 2013”
Dal 28 Marzo al 14 Aprile
presso la Biblioteca Comunale Sperelliana
Complesso San Pietro – GUBBIO
(http://www.bibliotecasperelliana.it/Informazioni/Orario.aspx)
Ospite d’Onore
Alvaro Caponi
Promotori
- Comune di Gubbio
- NautArtis, Associazione Culturale
In collaborazione con le Associazioni Culturali
- L’ Arte in Arte – Urbino
- Sinantropo – Milano
- ARTEC – Association Culturelle – Romorantin Lantenay – Francia
- ARTANTIS Associazione Culturale - Napoli
- C.A.S. – Cercle Artistique de Spa - Belgio
e con:
- A.U.P.I. (Albo Ufficiale Pittori e Poeti Italiani) – Milano
- F.N.A. (Federazione Nazionale Artisti) – Torino
- Rotary Club – Gubbio
- Associazione Eugubini nel mondo – Gubbio
- Associazione Maggio Eugubino
Giuria del premio
- Presidente: Elisabetta De Minicis (Ita)
- Breda Catherine Ennis (Irl)
- Lilli Silvia (Ita)
- Francesca Del Morino (Ita)
- Fulvio Paci (Ita)
- Oliviero Gessaroli (Ita)
- Arnaldo Pauselli (Ita)




























Vincitore della Targa d'Oro 2013
Ezio Tambini - "L'Istante prima dell'Annunciazione"
A Ezio Tambini il Premio "Targa D'Oro 2013"
Il pittore marchigiano Ezio Tambini è il vincitore dell’ottava Rassegna internazionale di arte pittorica “Premio targa d’Oro- città di Gubbio 2013”.
L’artista si è classificato primo con l’opera “L’istante prima dell’annunciazione”, un quadro che ha particolarmente impressionato la giuria (presieduta dalla professoressa Elisabetta De Minicis) per lo stile sobrio, asciutto, per nulla ridondante, ma terribilmente efficace sia dal punto di vista visivo che emozionale.
Seconda classificata la pittrice Maria Antonietta Giannini con l’opera “La Fontana Maggiore di Perugia” e terza classificata Silvana Cannavò con il quadro “La solitudine”. L’artista franco spagnolo Perrotte ha ottenuto (con “Otto”) la menzione speciale della critica e la pittrice Verbena Dominici (con “Alba della vita”) quella della giuria.
La premiazione della mostra artistica si è tenuta sabato pomeriggio all’interno della sala Refettorio della Biblioteca comunale Sperelliana, in via di Fonte Avellana, dove si sono esibite anche le giovani violiniste eugubine Letizia Bocci, Laura Rogari e Valentina Palazzari, riscuotendo come sempre gli applausi e l’apprezzamento sincero del pubblico presente in sala. L’esposizione, patrocinata dalla Regione dell’Umbria, dalla Provincia di Perugia, dal Comune di Gubbio e dall’associazione culturale Nautartis, sarà visitabile fino al 14 aprile tutti i giorni dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 15 alle 19. I premi sono stati consegnati agli artisti vincitori dal sindaco Diego Guerrini, dalla pittrice Matilde Orsini e dal maestro Arnaldo Pauselli.
“Gubbio ospita anche quest’anno una delle più importanti rassegne pittoriche internazionali – ha dichiarato il sindaco Diego Guerrini – si tratta dell’ottava Rassegna internazionale di arte pittorica, ‘Premio Targa d’Oro- Città di Gubbio 2013”. Un appuntamento prestigioso, che accoglie le opere di quaranta artisti provenienti da ogni parte d’Italia e da Francia, Belgio, Germania, Argentina, Austria, Regno Unito, Turchia, Canada, Stati Uniti, Spagna e Ucraina. Un appuntamento in costante crescita, segno evidente di quanto l’arte sia parte integrante della vita di ogni individuo e veicolo espressivo del proprio mondo interiore. A nome dell’amministrazione comunale – ha concluso il sindaco - do il più sincero e caloroso benvenuto a tutti gli artisti, lieto e sicuro che apprezzeranno le bellezze della nostra magnifica terra. E altrettanto convinto che manifestazioni come questa testimonino il grado di coesione raggiunto dalla nostra comunità cittadina”.
Alla Rassegna internazionale hanno partecipato anche le artiste eugubine Maria Assunta Albini(“Tramonto”), Katia Anastasi (“Jazz band”) e Constance Grayson (eugubina d’adozione, visto che da alcuni anni risiede a Morena), e altri artisti umbri quali Angelo Battilocchio (“Galaverna”),Michele Martinelli (“L’abbraccio”), Pruscini da Carvagine (“Doppia personalità”).
Particolarmente apprezzate dal pubblico l’opera del pittore Domenico Nodari (rappresentato in sala dal fratello Gabriele Nodari) che ha esposto “Crocifissione”, un piccolo capolavoro di classicismo e genialità artistica, che testimonia la simbiosi perfetta stabilitasi negli anni addietro tra la vita dell’artista di Esine e il suo spleen (inteso come la più elevata forma di rappresentatività artistica). I “Mondi paralleli” di Massimo Sonnini e “Attesa” di Jessica Sodi, un olio su tela che si caratterizza per la densità e linearità delle forme vivide e per l’accostamento “forte” dei colori verde, giallo, bianco e nero, che ricorda i capisaldi del fauvismo sentimentale.
L’artista Alvaro Caponi ospite d’onore
Come ha sottolineato il sindaco Diego Guerrini, l’ottava edizione del “Premio targa d’Oro” si è distinta per la presenza del maestro Alvaro Caponi intervenuto in qualità di ospite d’onore. Nato a Narni, il pittore e docente Alvaro Caponi ha completato gli studi di pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma seguendo, tra l’altro, corsi di elementi di regia, di psicologia della forma e del colore, di restauro. Nel suo iter pittorico ha allestito personali in Italia e all’estero e ha partecipato a numerose collettive, ottenendo premi e riconoscimenti.
Particolare successo hanno riscosso le opere esposte alla decima Quadriennale di Roma nel 1975. Molte sue opere sono collocate in permanenza presso musei, pinacoteche e palazzi pubblici e privati. Nel 1982 ha restaurato, su commissione del municipio di Narni, l’unico calco originale esistente del “Gattamelata” di Donatello. Nel 1990 è stato insignito del Premio Internazionale San Valentino d’Oro per la sua attività in campo artistico e nel 1998 è stato nominato accademico di merito dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia. Caponi ha donato al sindaco, e all’intera comunità eugubina, alcune delle sue opere migliori.
Descrizione critica dei quadri premiati
Quella di Ezio Tambini (in “L’istante prima dell’annunciazione) è una Maria assolutamente fuori dai canoni stilistici classici. Una Maria moderna, sia nel volto che nella gestualità corporea (il piede, la mano, la capigliatura fluente), soprattutto se paragonata alle Madonne di Masaccio, Mantegna o Raffaello. In particolare il volto della Maria di Tambini è il volto di una donna di oggi, pieno di carnalità e sensualità femminili, soltanto in parte smorzate dalla casta tunica bianca, dal libro sacro, dalla sfondo e dall’atmosfera neutra della tela, ma al contempo rafforzate dal significato simbolico delle fragole che alludono (secondo la spiegazione fornita dall’artista) alla Trinità, al sangue e alla Passione di nostro Signore.
“La Fontana Maggiore di Perugia” di Maria Antonietta Giannini è un capolavoro di tecnica, di colori e sentimenti positivi. Il paesaggio ovattato (in questo caso il centro storico alto di Perugia) infonde all’immagine stessa della Fontana Maggiore e alle abitazioni che la circondano un’aura di atemporalità, come se la tela non fosse una tela vera e propria ma una rappresentazione ripresa dalle pagine storiche di un romanzo antico e per questo sempre attuale.
“La solitudine” di Silvana Cannavò è una tela cruda e sentimentale, come la vita di ogni persona. È cruda, nella raffigurazione turgida dei seni nudi e del corpo diafano. È sentimentale nell’utilizzo miscellaneo dei colori nero e rosso, nella capigliatura che accarezza le spalle, nella mano adagiata tra le cosce, e per la sensazione che l’artista fornisce al pubblico di una donna delusa e sola che cerca, nel conforto di una visione e nella nudità, la risposta alle proprie incertezze.
“L’Otto” di Perrotte è una tela di grande tecnica e impatto visivo, per i richiami stilistici a Mirò e al cubismo di Picasso, e per l’eccentricità dei colori e delle forme stilizzate. È un quadro che mantiene una certa coerenza concettuale indipendentemente dalla prospettiva da cui lo si guardi, costruito attorno a due assi portanti: quello verticale delle stilizzazioni e delle forme geometriche (più in linea con lo stile estroverso di Picasso) e l’altro orizzontale (più vicino a Mirò) con i due cerchi concentrici colorati che tanto assomigliano a occhi umani sormontati da palpebre appena accennate e sovrastanti un naso (anch’esso formato da due cerchi colorati) e una bocca quadrata e serrata. “L’Otto” è muto, e parla soltanto attraverso la sua incommensurabile espressività visiva.
“L’alba della vita” di Verbena Dominici è una mano che sorregge il mondo, sullo sfondo di un ambiente domestico dove un uomo circondato da fiori sfoglia un libro sacro o più semplicemente il Libro della vita, una sorta di compendio della consapevolezza umana. I colori della tela sono crepuscolari e sfumati: un raggio di luce infonde candore al dipinto ulteriormente addolcendolo. Si ha la sensazione che la raffigurazione scenica sia parte integrante di una concezione onirica e fortemente idealista della vita e dei valori umani.
(più vicino a Mirò) con i due cerchi concentrici colorati che tanto assomigliano a occhi umani sormontati da palpebre appena accennate e sovrastanti un naso (anch’esso formato da due cerchi colorati) e una bocca quadrata e serrata. “L’Otto” è muto, e parla soltanto attraverso la sua incommensurabile espressività visiva.
“L’alba della vita” di Verbena Dominici è una mano che sorregge il mondo, sullo sfondo di un ambiente domestico dove un uomo circondato da fiori sfoglia un libro sacro o più semplicemente il Libro della vita, una sorta di compendio della consapevolezza umana. I colori della tela sono crepuscolari e sfumati: un raggio di luce infonde candore al dipinto ulteriormente addolcendolo. Si ha la sensazione che la raffigurazione scenica sia parte integrante di una concezione onirica e fortemente idealista della vita e dei valori umani.
I VINCITORI 2013:
Ezio Tambini
Quella di Tambini è una Maria assolutamente fuori dai canoni stilistici classici. Una Maria moderna, sia nel volto che nella gestualità corporea (il piede, la mano, la capigliatura fluente), soprattutto se paragonata alle Madonne di Masaccio, Mantegna o Raffaello. In particolare il volto della Maria di Tambini è il volto di una donna di oggi, pieno di carnalità e sensualità femminili, soltanto in parte smorzate dalla casta tunica bianca, dal libro sacro, dalla sfondo e dall’atmosfera neutra della tela, ma al contempo rafforzate dal significato simbolico delle fragole che alludono (secondo la spiegazione che ci fornisce l’artista) alla Trinità, al sangue e alla Passione di nostro Signore.
Questa la descrizione sommaria del quadro di un grande artista, peraltro più volte vincitore del premio Targa d’Oro di Gubbio, che la giuria ha deciso di premiare all’unanimità riconoscendogli le peculiarità artistiche sopra menzionate e uno stile sobrio, asciutto, per nulla ridondante, ma terribilmente efficace sia dal punto di vista visivo che emozionale.
Maria Antonietta Giannini
“La Fontana Maggiore di Perugia” di Maria Antonietta Giannini è un piccolo capolavoro di tecnica, di colori e sentimenti positivi. Il paesaggio ovattato (in questo caso il centro storico alto di Perugia) infonde all’immagine stessa della Fontana Maggiore e alle abitazioni che la circondano un’aura di atemporalità, come se la tela non fosse una tela vera e propria ma una rappresentazione ripresa dalle pagine storiche di un romanzo antico e per questo sempre attuale.
Silvana Cannavò
“La solitudine” di Silvana Cannavò è una tela cruda e sentimentale, come la vita di ogni persona. È cruda, nella raffigurazione turgida dei seni nudi e del corpo diafano. È sentimentale nell’utilizzo miscellaneo dei colori nero e rosso, nella capigliatura che accarezza le spalle, nella mano adagiata tra le cosce, e per la sensazione che l’artista fornisce al pubblico di una donna delusa e sola che cerca, nel conforto di una visione e nella nudità, la risposta alle proprie incertezze.
Perrotte
“L’Otto” di Perrotte è una tela di grande tecnica e impatto visivo, per i richiami stilistici a Mirò e al cubismo di Picasso, e per l’eccentricità dei colori e delle forme stilizzate. È un quadro che mantiene una certa coerenza concettuale indipendentemente dalla prospettiva da cui lo si guardi, costruito attorno a due assi portanti: quello verticale delle stilizzazioni e delle forme geometriche (più in linea con lo stile estroverso di Picasso) e l’altro orizzontale (più vicino a Mirò) con i due cerchi concentrici colorati che tanto assomigliano a occhi umani sormontati da palpebre appena accennate e sovrastanti un naso (anch’esso formato da due cerchi colorati) e una bocca quadrata e serrata. “L’Otto” è muto, e parla soltanto attraverso la sua incommensurabile espressività visiva.
Verbena Dominici
“L’alba della vita” è una mano che sorregge il mondo, sullo sfondo di un ambiente domestico dove un uomo circondato da fiori sfoglia un libro sacro o più semplicemente il Libro della vita, una sorta di compendio della consapevolezza umana. I colori della tela sono crepuscolari e sfumati: un raggio di luce infonde candore al dipinto ulteriormente addolcendolo. Si ha la sensazione che la raffigurazione scenica sia parte integrante di una concezione onirica e fortemente idealista della vita e dei valori umani.